Il Maggio dei Libri 2024, presentato “Berlino andata e ritorno” di Ernesto Campiti
Nella pinacoteca “N. Sciavarrello”, nell’ambito della programmazione Il Maggio dei Libri della Città metropolitana di Catania, Ernesto Campiti, alla sua seconda prova come autore, ha presentato “Berlino andata e ritorno”, romanzo ricco di suggestioni autobiografiche. L’incontro letterario è stato introdotto da Silvana Bonaccorso, che si è soffermata sul valore sociale dei libri quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile. Francesca Ferreri dell’Anguilla e Benedetto Torrisi, ambedue amici di vecchia data dell’autore, hanno tratteggiato il contesto in cui è nato il romanzo, che ha come protagonista Elio, alter ego di Ernesto Campiti, come lui nato in Calabria e vissuto a Roma, dove ha condotto una ricca vita professionale nel campo della finanza e bilanci, con rapide incursioni nel mondo dell’arte. Libro introspettivo, “Berlino andata e ritorno” è un atto di coraggio che mette a nudo tante verità sinora nascoste e che appartengono alla vita di Ernesto Campiti, uomo vulcanico e generoso sotto ogni profilo ma allo stesso tempo impaurito e sorpreso quando scopre – e ciò è accaduto negli anni della sua piena maturità anagrafica – di essere padre di una giovane donna, nata da una relazione non stabile finita tanto tempo fa. Kristine, questo è il nome della figlia, assieme alla madre, organizza allo scopo di conoscere il padre un incontro a Berlino. Per l’uomo è una scossa, ma anche una occasione per cominciare a riflettere, attraverso lo strumento della scrittura, sulle sue radici e sul significato che vuole dare alla sua vita. “Se non ci fosse stata Kristine, che adesso ha 24 anni, questo libro non sarebbe nato” afferma Campiti, autore che ama scrivere nei luoghi pubblici, meglio se nei bar che si aprono sulle piazze. Tra i suoi luoghi del cuore, a Catania, trova ispirazione nei caffè antistanti il Teatro Massimo Bellini determinato e consapevole nel dire che - come recita il poeta Lucio Mariani (1936-2016) - “La vita non si scrive in stampatello./ E’ in clinato corsivo, corsivo accidentato/ virgole, macchie, late esitazioni/ un solo punto fermo.” (“Parola estrema” 2007).