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19/10/2015
Oasi del Simeto, una riserva naturale anomala ma reale
In relazione alla lettera “Simeto, Riserva sulla carta” a firma del sig. Salvatore Arcidiacono apparsa sulla rubrica “Lo dico a La Sicilia” del 16/10/2015 si chiarisce quanto segue:
“Com’è noto, i vari villaggi abusivi, ufficialmente caratterizzati da circa 3.500 richieste di sanatoria edilizia, ad oggi e a distanza di più di trent’anni, non sono ancora definite nella procedura (la competenza è del Comune di Catania e dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente). Questi villaggi sono nati prima dell’istituzione dell’area protetta e fatti rientrare all’interno del perimetro della stessa. In questo contesto generale, per così dire di carenza di diritto (assenza di regole certe del vivere civile), di eccessiva presenza antropica (di fatto, specie nella stagione estiva, una piccola città alle porte di Catania) si evidenzia che la quasi totalità dell’area protetta è di proprietà privata. Forse si può immaginare quali siano le difficoltà della gestione naturalistica della stessa area dal contesto contraddittorio o comunque anomalo. Inutile dire che la cartellonistica indicativa è stata, non solo originariamente istallata, ma anche, nel corso del tempo, integrata a seguito di reiterati atti vandalici. Spiace, poi, dire che Arcidiacono, malgrado sostenga di essere decennale frequentatore e addirittura studioso della riserva naturale, non si sia mai interrogato sull’esistenza di aree peculiari destinate a riserva integrale ove, ai fini della salvaguardia di habitat e specie protette, è vietata la visita. Ciò come aspetto concettuale ancor prima che come aspetto di norma quale il Regolamento d’uso della riserva e in applicazione della Normativa Nazionale e Comunitaria che permette, in un rapporto consolidato negli anni con i Ricercatori dei vari Dipartimenti Universitari, l’accesso ed assistenza sui citati luoghi particolarmente protetti, in caso di studi o ricerche, a determinate condizioni e previa autorizzazione. Magari, per il futuro, sarebbe il caso che l’Arcidiacono si rivolga all’Ufficio preposto (visto che ne cita anche i funzionari) per richiedere apposita autorizzazione e assistenza per studi e ricerche. A meno che, al pari degli abusivi, si ritiene al di sopra delle regole comportamentali che sommariamente sono riportati anche nei vari cartelli citati nella sua lettera. In questo contesto si è attivata una valida attività di vigilanza testimoniata dalla contestazione di un migliaio di verbali amministrativi, da più di un centinaio di comunicazioni di notizie di reato all’Autorità Giudiziaria, da svariati sequestri penali preventivi e amministrativi, dalla piccola manutenzione dei sentieri, dall’importante assistenza dei visitatori, nella quotidiana apertura del punto di accoglienza.
Tale attività fa riferimento all’ultimo decennio, con poche attività operative assegnate contestualmente anche per il controllo della Riserva naturale “Fiume Fiumefreddo”.
Ed ancora, a grandi linee, si ricorda la promozione e attuazione del progetto di reintroduzione del pollo sultano, la realizzazione di un progetto di esproprio di aree di alta valenza naturalistica per un totale di 216 ettari, la realizzazione e manutenzione di nuova sentieristica, la ristrutturazione di una vecchia masseria che a breve sarà consegnata e destinata a centro polifunzionale della riserva.
Non per ultimo occorre evidenziare la mancanza di risorse economiche trasferite dalla Regione. Certamente si è consapevoli che non si è raggiunto il traguardo della piena tutela di questo bene comune e che c’è ancora molto da fare. Cruciali, in tal senso, sono le scelte di natura politica finalizzate a diradare le citate problematiche di contesto, la destinazione di adeguate risorse economiche ed umane e non per ultimo l’innalzamento della sensibilità e della consapevolezza dell’importanza naturalistica dei luoghi. Infine, in uno spirito di sana democrazia, è sempre ben accetto il confronto realistico e non ideologico, la critica costruttiva e non la sterile polemica fine a se stessa che sicuramente divide, rammarica e non contribuisce alla soluzione dei problemi”.
Gaetano Torrisi
Direttore Riserve Naturali
Ambiente
a cura: dell´UFFICIO STAMPA
Centro Direzionale Nuovaluce
Via Nuovaluce, 67a - Tremestieri Etneo [CT]