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25/02/2010
Si concludono le iniziative legate al "Giorno della Memoria"
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Grande partecipazione alla giornata conclusiva della mostra “Auschwitz, lo spirito del luogo”, che ha visto intervenire alle Ciminiere di Catania un parterre di assoluto prestigio in ricordo delle vittime della Shoah. L’iniziativa è stata voluta dalla Provincia regionale di Catania, in testa il presidente Giuseppe Castiglione, che insieme agli assessori Giovanni Ciampi, Pippo Pagano e Nello Catalano, hanno dato vita ad un fitto calendario di appuntamenti per non dimenticare l’orribile sterminio degli ebrei operato dai nazisti.
Un folto pubblico di studenti degli istituti superiori ha assistito alla manifestazione conclusiva con particolare interesse ed ha ascoltato commosso gli interventi, alternati dal pianoforte e dai violini diretti dal professore Claudio Di Segni.
Ed è proprio ai giovani che si è rivolto innanzitutto il presidente Castiglione nel suo saluto d’apertura: «la presenza dei nostri ragazzi è fondamentale, è a loro che affidiamo il messaggio di pace e di unione tra i popoli – ha dichiarato –. La memoria di questi avvenimenti deve spingerci a rafforzare i legami che ci uniscono perché crescano sempre di più la comprensione, il rispetto e l’accoglienza, affinché le ideologie terribili e le guerre sanguinose del XX secolo, che hanno seminato distruzione, morte e dolore, non abbiano più a ripetersi. Papa Benedetto XVI, nella sua recente visita in Sinagoga – ha ricordato il presidente –, ha inteso confermare e rafforzare la stima e l’affetto che la Chiesa di Roma, come pure l’intera Chiesa Cattolica, nutrono verso le Comunità ebraiche sparse nel mondo. Anche a Catania – ha concluso Castiglione – ci sono ricche testimonianze culturali della tradizione ebraica, risalenti alle comunità che per 1500 anni hanno convissuto ed interagito con la nostra civiltà prima di essere rimosse con l’Editto di Espulsione del 1492».
Sul palco si sono susseguiti gli interventi commoventi e puntuali dell’Ambasciatore d’Israele in Italia, Gidon Meir, del presidente dell’Unione Comunità ebraiche, Renzo Gattegna, dell presidente Associazione Amici d’Israele, Eyal Mizrahi, dell rabbino Gad Fernando piperno, del sindaco della città di Oswiecim, Janus Marszalek e dello storico Tino Vittorio, moderati da Maurizio Ciampi, docente di musica sacra al Conservatorio santa Cecilia di Roma.
Nel suo saluto, anche l’arcivescovo metropolita di Catania, monsignor Salvatore Gristina, ha ricordato le recenti parole del Papa: «Lo sterminio del popolo ebraico, prima annunciato, poi sistematicamente programmato e realizzato nell’Europa sotto il dominio nazista, raggiunse tragicamente anche Roma. Purtroppo, molti rimasero indifferenti, ma molti, anche fra i Cattolici italiani, sostenuti dalla fede e dall’insegnamento cristiano, reagirono con coraggio, aprendo le braccia per soccorrere gli Ebrei braccati e fuggiaschi, a rischio spesso della propria vita, e meritando una gratitudine perenne». Tra questi c’era Giorgio Perlasca. La testimonianza del figlio Franco, oggi presidente della Fondazione “Giorgio Perlasca”, ha fatto venire le lacrime agli occhi alla maggior parte dei presenti in sala.
«Quella di Giorgio Perlasca – ha detto il figlio – è la straordinaria vicenda di un uomo che, pressoché da solo, nell’inverno del 1944-1945 a Budapest riuscì a salvare dallo sterminio nazista migliaia di ungheresi di religione ebraica inventandosi un ruolo, quello di Console spagnolo, lui che non era né diplomatico né spagnolo. Tornato in Italia dopo la guerra la sua storia non la racconta a nessuno, nemmeno in famiglia, semplicemente perché riteneva d’aver fatto il proprio dovere, nulla di più e nulla di meno – ha commentato il figlio. Se non fosse stato per alcune donne ebree ungheresi da lui salvate in quel terribile inverno di Budapest la sua storia sarebbe andata dispersa. Queste donne, a fine degli anni ’80 misero sul giornale della Comunità ebraica di Budapest un avviso di ricerca di un diplomatico spagnolo, Jorge Perlasca, che aveva salvato loro e tanti altri correligionari durante quei mesi terribili della persecuzione nazista a Budapest e alla fine della ricerca ritrovarono un italiano di nome Giorgio Perlasca. Il destino – ha concluso commosso il figlio Franco – decise che la storia di Giorgio Perlasca venisse conosciuta e ora il suo nome si trova a Gerusalemme, tra i Giusti fra le Nazioni, e un albero a suo ricordo è piantato sulle colline che circondano il Museo dello Yad Vashem».
Al termine dell’intervento, salutato con una standing ovation da parte dell’auditorium delle Ciminiere, il presidente Giuseppe Castiglione e gli assessori Ciampi e Pagano, hanno premiato l’istituto scolastico che ha redatto il miglior elaborato sul “giorno della memoria”, bandito dalla Provincia regionale di Catania. La commissione, presieduta dal prof Enrico Iachello, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, ha designato vincitore il liceo scientifico statale “Archimede” di Acireale, che come premio andrà in viaggio studio ad Auschwitz.
Tra le autorità presenti alla manifestazione anche il procuratore generale Giovanni Tinebra, il presidente della Corte d’appello, Guido Marletta, il questore Domenico Pinzello, il comandante dei Carabinieri Giuseppe Governale, il comandante della Guardia di Finanza, Ignazio Gibilaro, i professori Andrea Manganaro e Maria Luisa Carnazza.
Ciminiere
a cura: dell´UFFICIO STAMPA
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